LE TIPOLOGIE DEI GIARDINI
GIARDINO A FRUTTETO
Un frutteto è un’area di terreno dedicata alla coltura di alberi da frutta. Il terreno del frutteto è perciò intenzionalmente coltivato con alberi o arbusti per la produzione di cibo.
Per la sua realizzazione, è necessario esaminare tutta una serie di fattori inerenti al territorio, tenendo in forte considerazione le caratteristiche del terreno, l’orografia ed il clima della regione. Ai fini della produttività, ricopre una notevole importanza anche la preparazione del suolo in vista della messa a dimora delle piante. Un sistema di irrigazione adatto al tipo di albero da coltivare e lo studio dell’impollinazione rivestono anch’essi, un ruolo centrale nello sviluppo del frutteto.
Un altro importante fattore è rappresentato dal clima, i frutteti si devono dotare di strutture adeguate al fine di proteggere i fiori ed i frutti in maturazione. Nelle zone temperate non sono rare ondate di gelo tardivo che possono compromettere la fioritura degli alberi, così come durante il periodo estivo non deve essere sottovalutato il rischio di improvvise grandinate che possono danneggiare la frutta in maturazione. Nelle aree a clima freddo, è possibile invece limitare i rischi selezionando varietà maggiormente resistenti al gelo, come piante più rustiche o a fioritura tardiva.
ORTO BOTANICO
Un orto botanico, è un ambiente naturale ricreato artificialmente che raccoglie una grande varietà di piante categorizzate per scopi scientifici e per l’educazione dei visitatori. Il giardino botanico viene considerato un sinonimo, per taluni è un ambiente a scopo di ricreazione e di studio. L’orto invece, avrebbe storicamente una funzione diversa, rivolta alla produzione di sostanze medicamentose, per il rifornimento degli ospedali. Spesso associato ad esso vi sono una biblioteca ed un erbario per lo studio e la catalogazione delle specie.
“Orto botanico di Salerno” wikipedia foto (Jack56)
“Orto botanico di Bergamo” wikipedia foto (Cruccone)
“Orto botanico di Ferrara” wikipedia foto (Nicola Quirico)
GIARDINO NATURALE
Quello naturale, chiamato anche Giardino ecologico, è il risultato di un particolare stile di giardinaggio, basato sull’uso della flora autoctona. La ricostituzione, di una vegetazione naturale e il rispetto fin dove è possibile, di tutte le componenti dell’ecosistema così realizzato. Il giardino naturale è correlato al giardino a bassa manutenzione, con cui condivide l’efficiente sfruttamento di dinamiche naturali, con conseguente riduzione degli interventi colturali. Se ne differenzia, per l’uso della flora autoctona e per un più rigoroso rispetto, delle forme di vita animale. Il giardino naturale è costituito prevalentemente da tre tipi di vegetazione: il bosco, la siepe, il prato.
Il bosco
E’ rappresentato da un popolamento di alberi e arbusti abbastanza denso da impedire che, nella stagione vegetativa, la luce solare raggiunga il suolo. In assenza di interventi colturali, tende ad occupare l’intero spazio disponibile, forte della propria dominanza e non richiede una particolare manutenzione.
La siepe
E’ costituita da un allineamento fitto di alberi ed arbusti creando così una sorta di “muro verde”. Per alcuni aspetti è analoga ad una struttura naturale costituita dal margine del bosco e lasciata indisturbata, tende ad allargarsi progressivamente evolvendo in bosco.
Nel giardino tradizionale, si esegue a intervalli regolari e una o più volte l’anno, la potatura; nel giardino naturale invece, si predilige la cippatura, ossia il taglio a livello dei ceppi, a intervalli molto più lunghi distribuiti nei vari anni.
Il prato
è costituito da sole piante erbacee, in assenza di arbusti ed alberi. Tende a essere sostituito dal bosco (o dalla siepe, che ne è il margine), sia per accrescimento laterale, che per disseminazione. Il suo equilibrio richiede pertanto regolari interventi di manutenzione che contrastino questa tendenza. La potatura della siepe/del margine del bosco evita che il prato sia sovrastato dall’accrescimento laterale del bosco. Lo sfalcio regolare evita l’insediamento di elementi arboreo-arbustivi per disseminazione. (wikipedia)
GIARDINO PENSILE
Quello pensile è un giardino con un’area di suolo vegetale che non ha diretto contatto con il suolo naturale. Quelli pensili, sono in genere giardini, costruiti per esigenze scenografiche e dove non è possibile la costruzione di un comune giardino a terra. Viene infatti realizzato al di sopra di una struttura architettonica, piana o inclinata, non necessariamente sopraelevata rispetto al livello del terreno o piano di campagna. Richiede la predisposizione di un sistema di drenaggio dell’acqua, così come spesso viene dotato di un sistema di irrigazione artificiale. Oltre alla funzione decorativa, permette di migliorare il microclima del volume sottostante, creando un certo isolamento termico, grazie all’inerzia termica del terreno. Numerose ricerche sono state condotte sulle teorie del “tetto-giardino” da parte di rilevanti personalità dell’architettura e dell’urbanistica. Fra questi: Le Corbusier, Henri Sauvage, Antonio Sant’Elia, Adolf Loos, Jean Renaudie, Friedensreich Hundertwasser.
GIARDINO TASCABILE
I giardini tascabili, sono una tipologia di giardini pubblici che hanno come caratteristica fondamentale quella di non essere stati previsti da un precedente disegno urbano. La loro realizzazione, è attribuita all’iniziativa di singoli cittadini, o dalla scelta da parte dell’amministrazione pubblica.
Il giardino tascabile, viene realizzato all’interno di isolati già esistenti, in un contesto urbano già presente. Aventi la caratteristica peculiare, di potersi “infilare”, indipendentemente da una preventiva pianificazione, all’interno di un isolato urbano da tempo esistente, nel contesto urbano, andando ad occupare lotti vacanti inedificati, lotti di edifici demoliti o spazi abbandonati. Nati a New York nel 1964 con lo scopo di riqualificare spazi abbandonati nel quartiere di Harlem. Interi lotti abbandonati venivano recintati con lo scopo di prevenire incursioni, i quali essendo ridotti in uno stato di “putrefazione urbana” potevano essere pericolosi per i ragazzi del quartiere.
Per risollevare la vivibilità di queste zone oramai dimenticate, si intervenne “restituendo” al cittadino del quartiere questi spazi non più luoghi di identità pubblica. Si reintegrarono spazi verdi, al fine di creare luoghi d’incontro per gente di tutte le età, dagli spazi per i più piccoli, ai veri e propri luoghi per adulti. Provvisti di panchine, tavoli, il tutto immerso tra alberi e piante, in netto contrasto con il grigiore urbano. In quegli anni New York, diede il via ai moderni pocket park, veri e propri “smeraldi” incastonati tra il cemento delle aree metropolitane più degradate. A Londra, una città che vuole essere ancora più verde, il sindaco ha lanciato il progetto di 100 giardini tascabili.
wikipedia foto (Jim.Henderson)