Camping stagionale d’alta montagna “Inquadramento territoriale”

CAMPING STAGIONALE D’ALTA MONTAGNA (Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese “Monte Volturino”).

Cenni storici

Ancor prima della costituzione del Parco, il monte Volturino è stato meta turistica sia invernale che estiva. Invernale grazie all’impianto sciistico sito in località “galassia 60” (attualmente non attivo), estivo grazie a due punti di arrampicata denominati “Masso delle Volpi e Pietra del Brigante” e ancor più importante è l’ascesa e la discesa dal Santuario (adiacente al Piano dell’Imperatore), di Maria SS. Assunta, rispettivamente nell’ultima domenica di maggio ed il 15 agosto di ogni anno.

La discesa dal Santuario di Maria SS. Assunta, oltre ad avere un certo valore religioso è l’occasione per centinaia di giovani di condividere l’esperienza del pernottamento a bivacco o a camping, nei giorni che precedono l’evento. Tuttavia, tale appuntamento insieme alla sagra del prociutto, permettono alla comunità marsicoveterese di ritrovarsi sia dal punto di vista religioso che socio-culturale. Pertanto, la decisione di redigere un progetto di “camping stagionale”, per soddisfare in questo periodo dell’anno le esigenze della comunità di Marsicovetere, ed anche perché, attualmente sul Monte Volturino non esiste un’area attrezzata per tale scopo.

Immagini dell’inquadramento territoriale

Cenni normativi

La zona del Parco, interessata per la progettazione del “camping stagionale d’alta montagna”, è collocata sul lato est e ad un’altezza di 1500 m. s.l.m. del Monte Volturino, adiacente alla “Pietra del Brigante”. Tale area è denominata dal regolamento del Parco come area “D” in zona 1, ed è l’unica ad avere questa denominazione su tutta la superficie del monte e che si presta per tale intervento.

Legge quadro 394/1991 in materia paesaggistica:

promuove le iniziative turistiche e socio-culturali all’interno dei Parchi. Stabilisce che nel territorio nazionale, tutte le aree classificate come Parco possono possedere a loro interno
delle zone attrezzate a camping. Pertanto, delega gli Enti predisposti come organi per regolare nel particolare tali iniziative.

Il regolamento dell’Ente Parco:

classifica la zona del Monte Volturino, ad alto valore ecologico (zona 1). Le aree comprese al suo interno sono denominate A e D, dove all’interno dell’area A è previsto il pernottamento a bivacco (1 notte), ma non a camping (+ notti), mentre per l’area D è permesso il bivacco e non è vietato il camping.
A tal proposito, l’art. 100 comma 4 dello stesso regolamento cita: nella zona D sono consentite opere e interventi previsti dagli strumenti urbanistici generali e attuativi, nonchè dai regolamenti edilizi dei comuni, approvati previa intesa con l’Ente Parco, secondo quanto previsto nel regolamento.

P.R.G. vigente e Rete Natura 2000: 

la zona attenzionata è classificata come zona omogenea F, con destinazione d’uso ad “infrastrutture ed impianti di interesse generale”. Al suo interno sono previste due aree,
riservate rispettivamente ad “attrezzatura turistica di servizio – ristorazione e soggiorno”. Ad ogni modo, entrambe le aree “A e D” del Monte Volturino, sono regolate sia dalle norme del P.R.G. comunale che dai Decreti Regionali di cui fa capo “Rete Natura 2000”.

In sintesi, tutti gli interventi permessi dallo strumento urbanistico comunale e dalle altre norme in materia paesaggistica, devono conciliarsi con le direttive emanate da Rete Natura 2000, inerenti alla salvaguardia della fauna e della vegetazione esistente. In breve, Rete Natura 2000 non vieta la realizzazione di opere all’interno della zona ZPS, col riserbo però, che tali opere non rechino danni o cambiano quelli che sono gli equilibri ecologici, all’interno dell’area stessa.

Quadro conoscitivo habitat forestale e flora vegetazionale area “D” Monte Volturino.

Rete Natura 2000, dopo uno studio accurato delle quattro aree all’interno del Parco (A-B-C-D), classifica all’interno delle stesse, la tipologia degli habitat ( uccelli anfibi ecc…), le zone con un certo pregio floristico vegetazionale e la tipologia dei boschi. Pertanto, la fase progettuale deve tener conto dello stato attuale della zona di riferimento (D), in base alla classificazione tipologica suindicata, al fine di redigere un progetto che non sia invasivo col sito e che non contrasti le norme e/o le direttive emanate da Rete Natura 2000.

Classificazione tipologica degli habitat.

L’area di progetto , circoscritta dal retino di colore giallo e dalla lettera “D”, è suddivisa e caratterizzata da una sorta di alveo. Non si tratta di un vero e proprio alveo fluviale o torrentizio, bensì il drenaggio del terreno sovrastante che favorito dalla conformazione del terreno sottostante, forma un corridoio idrico. Pertanto, l’acqua non proprio stagnante, ma con un leggero flusso, sposta piccoli inerti da ovest verso est. Tuttavia, l’ampiezza di questo corridoio idrico varia, asseconda della consistenza delle precipitazioni della stagione invernale. Ad ogni modo, gli habitat presenti nella zona D, sono esclusivamente rappresentati da tre categorie di anfibi: 1) Rana Dalmatica o agile 2) Pelophylax Sinkl. Hispanicus o rana verde italiana 3) Lissotriton Italicus (Li) o tritone italiano.

    1. Rana dalmatica o agile. Habitat e accoppiamento: predilige foreste di latifoglie rade e calde, con sottobosco erboso o prati palustri, adiacenti ad ambienti d’acqua. Spesso la si può trovare ai margini di foreste e su radune assolate. Alimentazione: ditteri (mosche, moscerini e zanzare) e lepidotteri (farfalle e falene). Riproduzione: è attiva da febbraio ad ottobre soprattutto di notte, ma durante il periodo riproduttivo feb-mar, anche di giorno.
    2. Pelophylax Sinkl. Hispanicus o rana verde italiana. Habitat e accoppiamento: gli esemplari di P. kl. hispanicus sono strettamente legati all’habitat acquatico, si trattengono sulle rive di corsi d’acqua, stagni, laghi, lagune costiere ed altri ambienti similari, alternando la permanenza in acqua a quella sulla terraferma. Alimentazione: invertebrati come anelidi, gasteropidi, acari, aragnidi, collemboli, lepidotteri e ditteri. Riproduzione: dove il clima è più rigido, questa specie di rana entra in letargo da settembre a marzo per poi accoppiarsi nel periodo estivo.
    3. Lissotriton Italicus (Li) o tritone italiano. Habitat e accoppiamento: fossati d’irrigazione – pascoli – terreni agricoli – parchi e giardini. La riproduzione e lo sviluppo larvale, si svolgono soprattutto nelle ore notturne ed in ambienti d’acqua stagnante. Alimentazione: invertebrati come anelidi, gasteropidi, acari, aragnidi, collemboli, lepidotteri e ditteri. Riproduzione: si estende dalla metà di febbraio fino a maggio alle quote più basse può essere anticipata gennaio

Classificazione tipologica della flora vegetazionale.

Nelle adiacenze dell’area di progetto ed in zone appartenenti all’area A, risulta la
presenza di habitat con potenziale pregio floristico vegetazionale, compatibili comunque con gli approcci progettuali. Tra queste troviamo:

  1. L’Arum Lucanum
  2. L’Ilex Aquifolium
  3. Il Taxus Baccata
  4. L’Abies Alba
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