Premessa
Le immagini contenute nell’articolo “la pietra naturale piemontese”, sono puramente indicative, in quanto le rocce in generale, essendo elementi naturali, sono soggetti a differire in maniera non sostanziale, per struttura, colore, macchia e vena, anche trattandosi della stessa tipologia di prodotto. Pertanto tali immagini servono a dare un’idea di massima delle varie tipologie e lavorazioni di pietra che il mercato offre.
GLOSSARIO DEI TERMINI
1) serpentino: gruppo di minerali comuni nelle rocce metamorfiche
2) calcite: minerale tipico di origine sedimentaria
3) brecciato: struttura di roccia fratturata e risaldata sul posto
4) oficalce: roccia metamorfica, serpentinosa, brecciata e solitamente ricementata da calcite, appartenente al gruppo dei marmi.
5) granulati: pietre naturali di forma irregolare e non lavorate
6) ciottoli: a differenza dei granulati, subiscono le trasformazioni meccaniche necessarie ad ottenere gli arrotondamenti voluti. In commercio li troviamo piatti, lucidi e naturali.
LA PIETRA NATURALE AOSTANA: ZONE DI COLTIVAZIONE E TIPOLOGIE
La coltivazione delle prime cave aostane, risale intorno al 1930 ed il materiale roccioso tipico di questa regione è il marmo verde. La pietra naturale aostana viene estratta a monte del capoluogo, presso le località di Morgex, Courmayeur e Prè St. Didier. Tuttavia, vi è anche una modesta attività estrattiva dell’ardesia. La pietra naturale della Valle d’Aosta, in riferimento al marmo verde aostano, è caratterizzata dall’associazione cromatica del verde del serpentino,
con il bianco della calcite, determinando così un notevole effetto di contrasto, che rende le oficalci un materiale pregiato e quindi ricercato. Ad ogni modo, le dimensioni dei frammenti e le sfumature delle loro tinte, determinano la distinzione in diverse varietà commerciali. A dire il vero, sono rocce di lavorazione relativamente facile a causa della durezza non particolarmente elevata. Proprio questa caratteristica rende questo materiale non molto resistente all’usura e quindi più idoneo ai rivestimenti interni. Questi lapidei ornamentali sono ricercati non solo in Italia ma anche all’estero per la loro bellezza cromatica e l’aspetto altamente decorativo. Assecondo del tipo di produzione, tutte le tipologie di marmo, vengono commercializzate sotto forma di lastre (lucidate levigate ecc…), granulati e ciottoli di varie pezzature. Gli esempi applicativi giù illustrati sono riferiti soltanto al marmo “verde Alpi”, ma validi per tutte le altre tipologie.
Marmo verde di Chatillon
” verde Alpi”: è considerato un materiale di gran pregio estetico, raffinato ed elegante. Pertanto, viene adoperato non solo per i classici lavori di edilizia, ma anche per la realizzazione di intarsi, finiture e oggetti di lusso.
“verde issorie”: è una roccia anch’essa metamorfica molto simile alla “verde di aver”, si differenzia da questa, per la struttura brecciata più grossolana. E’ di colore grigio verde chiaro, con piccoli frammenti sparsi di serpentinite scura e abbondanti vene fratturate di calcite bianca.
“verde Patricia”: contiene abbondanti clasti di serpentinite scura arrotondati o spigolosi in una matrice verde chiara e bianca, anch’essa percorsa da venature fratturate di calcite bianca.
Marmo verde di S. Denis
“verde antico Alpi”
Marmo verde di Issogne
“verde omonimo”
Marmo verde di Verrayes
“verde aver”
Altre tipologie di marmo verde commercializzato in Italia, di provenienza italiana ed estera
Link consigliati pietra naturale e sinterizzata
Area aostana: Menegoni – elenco cave Regione Valla d’Aosta
Generici: Granulati Zandobbio – Dekton – Lapitec – Thesize – Neolith